Il monaco disse: “ Vedi, quando io immergo il secchio, l’acqua è agitata.
Proprio come può succedere a tutti noi, in qualunque momento della vita.
Ad esempio, se non ci sentiamo corrisposti nel quotidiano o, per non allontanarci da questo mezzo di comunicazione che è Internet, quando uno attende logicamente una risposta da un interlocutore in un dialogo e non arriva, senza che ci sia una motivazione valida, può agitare.
E, in questo stato di acque agitate, non si riesce a capire perché accade.
Ora invece l’acqua è tranquilla. È questa l’esperienza del silenzio: l’uomo vede se stesso” e …
Altrimenti non è possibile capire il suo modo di fare.
Ora, con tutta tranquillità, riesaminiamo il fatto che non ci sentiamo corrisposti. Molte volte, tramite gesti apparentemente inappuntabili, si può cercare la propria gloria, di voler stare al centro dell’attenzione, di essere preso in considerazione, di essere uno che conta, di essere importante per gli altri, di sentirsi vivo. Senza sapere, se dovesse accadere, che tutto ciò ci inorgoglisce, ci altera, facendoci sentire, illusoriamente, diversi da quello che siamo …
… e, per conseguenza, aspettarsi che tutti ci ossequino, dandoci l’impressione di essere saliti in alto …
e, quando questo non arriva, sentiamo un’offesa quelle mancate risposte (al posto di ringraziare), quasi da odiare questi interlocutori.